17 maggio 2024

 Riflessioni e musiche sull'Iconografia Mariana

Cantare apre il cuore alla gioia!

John Rutter, David M. Turoldo, S. Agostino...

 

Vuoi cantare con noi?

Il coro polifonico Jubilate Deo cerca nuovi elementi da inserire nel proprio organico.

Gli Orari:

Le prove si svolgono il MERCOLEDI' alle ore 21:00 e il SABATO alle ore 15:00 nei locali della Chiesa Gesù Nostra Riconciliazione di Rimini.

L’articolo che segue spiega la scelta di Re Davide come logo del coro Jubilate Deo: abbiamo voluto cercare un legame forte con la figura più mitica di Cantore legato alla lode per Dio, a colui che può essere considerato il fondatore “antico” di tutti i cori.                                                                                     

Tratto da "La musica degli antichi ebrei"

Una minuziosa e laboriosa ricerca realizzata nella metà dell’800 dal Gran Rabbino Abraham Caen e pubblicato una sola volta in Francia nel 1910.

Noi non abbiamo, per così dire, documenti relativi alla civiltà musicale dei primi ebrei, e la sua storia si limita a citazioni di rari versetti tratti dalla Bibbia, che fanno allusioni a cantici e danze o strumenti musicali. Gli scrittori che trattano questo argomento hanno unicamente aggiunto in più rispetto alle semplici enumerazioni delle referenze bibliche, alcune deduzioni estratte dall'esame dei testi; e tutti gli sforzi hanno dato come risultato supposizioni molto vaghe.

I versetti, che di una forma o l'altra, fanno allusioni ad argomenti sulla musica, non hanno precisione sufficiente per permettere ai metodi deduttivi di presentare conclusioni più interessanti.
Il primo riferimento a strumenti musicali risale al primo libro del Pentateuco: "Suo fratello, di nome Jubal è stato il padre di coloro che suonano il KINNOR e l'UGAB".

La parola Kinnor è stata molte volte tradotta con arpa. Fétis diceva che si riferiva ad un'arpa di origine egizia, con nove corde oblique, portatile, di forma triangolare che si poteva appoggiare al petto o su una spalla. Probabilmente, ai tempi di Davide, la parola KINNOR designava effettivamente un strumento più perfezionato; ma quando si fa riferimento nella Genesi a questa parola si evince che si tratta di un strumento a corde, la cui forma e conformazione si ignorano completamente.

Nello stesso modo possiamo osservare che la parola UGAB viene frequentemente tradotta con organo, designando un strumento qualunque; visto che non possediamo nessun'altra indicazione ai fini di precisare meglio le sue caratteristiche.

Jubal, essendo stato secondo Mose, il padre dei suonatori di Kinnor e Ugab, ci porta alla conclusione che la musica esisteva da prima del Diluvio. La prima allusione che la Bibbia fa alla introduzione di canti nella vita pubblica, incontrasi nell'Esodo che Mose e gli israeliti conducono attraversando il Mar Rosso, grazie all'intervento divino le acque di questo mare si aprirono in due parti davanti a loro:
"E Mose e gli israeliti intonarono questo cantico al Signore e dissero: cantiamo per il Signore, Egli è sovrano e grande".



Trattasi qui del celebre canto del Mar Rosso. "Myriam, la profetessa, sorella di Aronne, ha preso un Tof in mano; tutte le donne la seguirono con i Tupim e Meholoth, formando cori di musica, facendo loro ripetere: Lodai il Signore - Egli è sovranamente grande."
Vediamo che si tratta di inni cantati e di cori. Niente ci permette di immaginare quale potrebbe essere il carattere e il grado di elevazione di questi cori, ma come tutto ci porta a credere, il canto di Myriam è stato improvvisato e il fatto che le donne hanno risposto in coro denota un'educazione musicale molto avanzata.
Ma con l'arrivo di Davide vediamo la musica diventare un'arte venerata e coltivata. Ancora bambino, avendo soltanto imparato a prendersi cura delle greggi di suo padre Isayahu, fu Davide ad essere stato accompagnato alla corte del re Saul, "che lo ha amato profondamente", facendolo diventare il proprio scudiere. "Grazie alle sue abilità come suonatore d'arpa, soltanto Davide riusciva a far svanire la melanconia del re: ogni volta che lo spirito maligno, inviato dal Signore, si impossessava di Saul, Davide prendeva il Kinnor, suonandolo con le dita, e, Saul, si sentiva sollevato perché lo spirito maligno lo abbandonava."

E' risaputo che Saul, invidiando il talento di Davide, ha iniziato successivamente a perseguitarlo.
Ma è stato tutto vano. Davide, che si era rifugiato nella Scuola dei Profeti, disarmava i messaggeri incaricati dal re di catturarlo in virtù della grazia del proprio canto.
Quando, a sua volta, è stato eletto re, ha dato una importanza maggiore alle cerimonie di culto ed ha voluto che la musica avesse un ruolo fondamentale. Si può affermare che gli ebrei trovano in lui il loro più grande interprete. I Salmi di Davide sono opere di un grande poeta.
Quando lui ha portato via l'Arca Santa dalla casa di Abinadab, lui stesso ha ballato e suonato l'arpa. "Intanto Davide e tutta la casa d'Israele ballavano di fronte al Signore, al suono di diversi strumenti: arpe, citare, tamburelli, sistri e cimbali." Dopo aver messo l'Arpa al sicuro, ha pensato di costruire un tempio per Dio e lo voleva maestoso. "Poeta, musicista, inventore di diversi strumenti musicali, dice S. Naumbourg, ha curato in particolar modo la parte musicale e l'organizzazione di canti che intendeva introdurre nel santuario progettato."

Questa organizzazione stabilita da Davide è stata rispettata e conservata da tutti i suoi successori. Lui ha creato una scuola formata da quattromila persone tra musicisti, alunni e maestri. Tra questi tre si distinsero per le capacità espresse e, come Davide, hanno composto Salmi, sono loro: Assaf, Heman e Jeduthum. Esisteva un capo supremo dei musicisti e dei cantanti, Hananyah, principe dei Leviti, che sottostava unicamente al re. Per entrare a far parte del coro dei Leviti era necessario avere venticinque anni e aver condotto un noviziato di durata abbastanza lunga.

Di fronte al tabernacolo era situata una specie di tribuna, di nome Duchan, alla quale accedevano solo i cantanti considerati di voce pura e gradevole.
Era un grande onore far parte del Duchan. "La composizione del Duchan, dice ancora Naumbourg, era di dodici cantanti e dodici musicisti dei quali nove arpisti, due citaristi e un suonatore di cimbalo. Le voci femminili erano escluse dai cori e, secondo Josef, lontane dal poter essere utilizzate nel servizio del tempio. Le cantanti donne venivano collocate in uno spazio separato dagli uomini da un muro. Si può comprendere questa decisione attraverso la seguente allusione tratta dal Talmud: "la voce delle donne è una seduzione." Le donne cantanti erano cortigiane e impiegate nelle commemorazioni pubbliche, feste e cerimonie funebri. Nel tempio la voce delle donne era sostituita con quella dei giovani Leviti, i quali si trovavano nella parte bassa del Duchan, in modo che le loro teste apparivano allo stesso livello dei piedi dei loro colleghi più anziani.
Talmud chi ha trasmesso alcune indicazioni molto precise sul ruolo della musica in alcune cerimonie. Così, durante i sacrifici, due sacerdoti messi vicino al tavolo dove c'era il grasso delle vittime, al segno dell'ausiliare denominato Sudar, dovevano suonare le trombette dapprima lentamente, accelerando successivamente e rallentando prima della fine. Al secondo segno del Sudar che indicava al popolo il momento della sottomissione, il capo dei musicisti e dei Leviti faceva suonare il cimbalo, e i cantanti intonavano il Salmo fino all'ultima pausa. Dopodiché suonavano nuovamente le trombette e il coro rispondeva cantando, e così in avanti fino alla fine del salmo.

Ma il Talmud è successivo alla Bibbia di molti secoli visto che la prima parte, Mishna, fu scritta nel secolo II e la seconda, Guemara, fu terminata soltanto nel secolo V.
Si può pertanto ammettere che la tradizione ha sofferto diverse modifiche, da quando Davide creò i rituali delle cerimonie a quando tutto ciò è stato trascritto sul Talmud. Ciò nonostante, sicuramente la autenticità dei dati, tratti dal Libro delle Cronache in relazione all'organizzazione dei cantanti, non è in discussione.
Davide disse al capo dei Leviti che facesse diventare i suoi fratelli cantanti con strumenti musicali, citare, arpe e cimbali, in modo da udire suoni vibranti ed allegri.

"I leviti presero Heman, figlio di Joel, e, tra i suoi fratelli, Assaf, figlio di Baraquias; tra i figli di Merari, suoi fratelli, Etan, figlio di Cusaia; e con loro, suoi fratelli di secondo ordine, Zaccaria, Ben, Jaziel, Semiramot, Jaiel, Ani, Eliab, Banaias, Maasies, Matatias, Elifalu, Macenias, Obededom e Jeiel, i portinai.
I cantanti Heman, Assaf ed Etan, possedevano cimbali di bronzo per farli vibrare mentre Zaccaria, Osiel, Semiramot, Jaiel, Ami, Eliab, Maasias e Banaias citare.
Matatias, Elifalu, Macenias, Obededom, Jeiel e Ozazlu avevano arpe nell'ottava inferiore per condurre il canto. Conenias, capo dei Trasporti dei Leviti, era incaricato del trasporto poiché era la sua materia. Baraquias e Elcana erano portinai dell'Arca. I sacerdoti Sebenias, Josafat, Natanael, Amasai, Jacarias, Banaias e Eliezer, suonavano trombette dinnanzi all'Arca di Dio. Obedo e Jaias erano portinai dell'Arca.
Davide era vestito con un mantello di lino fine, nello stesso modo tutti i leviti che trasportavano l'Arca, i cantanti e Conenias che coordinava il trasporto dell'Arca tra i cantanti. Davide era inoltre rivestito con un 'efod' di lino.
Tutta Israele, nel fare salire l'Arca dell'Alleanza del Signore, era in giubilo, risuonavano trombette, trombe e cimbali, vibravano citare ed arpe.
"

I dati di cui sopra ci consenteno di avere un'idea più chiara di ciò che era una cerimonia religiosa in quell'epoca, e dell'importante ruolo svolto dalla musica.
"Nel momento in cui l'Arca è depositata, i Leviti dinnanzi ad essa cantano lodi al Signore. Jelel era incaricato delle arpe e delle citare, mentre Assof faceva vibrare i cimbali. I sacerdoti Banaias e Josiel suonavano continuamente le trombette dinnanzi all'Arca dell'Alleanza del Signore."

Fu in quella notte che Davide incaricò Assaf e i suoi fratelli di celebrare il Signore.
"Davide e i capi dell'esercito chiamarono alla causa i figli di Assaf, di Heman e di Iditum, che profetizzarono al suono di arpe, citare e cimbali. Ecco la lista degli uomini incaricati di questo servizio: Dei figli di Assaf: Zacur, Giuseppe, Natania e Asarel, figli di Assaf sotto la direzione dello stesso il quale profetizzava secondo le ordinanze reali.
Di Iditum: i figli di Iditum: Godolias, Sori, Joseias, Hasabias, Matatias, e Semei, sei figli sotto l'ordine del loro padre il quale profetizzava con la citara per cantare lodi al Signore.
Di Heman: i figli di Heman: Bociau, Matatiau, Oziel, Subuel, Jerimot, ecc, incaricati dei canti nel tempio. Tutti avevano la missione di partecipare sotto la direzione del padre (Heman aveva quattordici figli e tre figlie) con accompagnamento di cimbali, citare ed arpe, sotto gli ordini di Davide, Assaf, Iditum e Heman. Il numero totale di questi figli insieme ai fratelli, cantanti del Signore, ammontava a duecentosessantasei."


Ognuno dei ventiquattro musicisti era accompagnato da undici cantanti.
Abbiamo trascritto queste citazioni un po' lunghe per dimostrare che si trattava di una organizzazione completa, ordinata e sottomessa a delle leggi.
Davide non è stato solamente un grande organizzatore, è stato anche un grandissimo musicista e artista. Ha composto numerosi salmi che rappresentano ancora oggi la poesia della religione all'interno delle sinagoghe, e la cui elevazione di sentimenti e riflessioni raggiungono il sublime. I salmi sono dei monumenti letterari molto noti nella storia. Alcuni di questi salmi sono accompagnati da iscrizioni che sembrano non avere indicazioni date da un maestro di canto. Sono generalmente collocate all'inizio dei cantici e sembrano indicare la tonalità, o ricordare una melodia già nota per la quale il cantico deve essere intonato, ad esempio: "la gioventù del bambino", "il rompere dell'aurora". Si trovano indicazioni della stessa natura nelle poesie rituali del medioevo, ad esempio la parola "Lahan". D'accordo con la melodia succeduta dal primo verso di una canzone popolare conosciuta.

Fu ugualmente, durante il regno di Davide, che abbiamo visto apparire nomi di strumenti finora sconosciuti: Teltselim (cimbalo), Menaneim (Sistro), Halil (flauto), ecc... La maggior parte di essi sono variazioni di strumenti già menzionati prima, ma che si distinguono a causa di una forma o disposizione diversa di corde o di buchi, a seconda che si tratti di strumenti a corda o a soffio.

Questi perfezionamenti sono stati copiati, almeno in parte, dai popoli d'oriente, caldei, egizi, ecc ... I disegni trovati nei monumenti di questi popoli spiegano perché il Kinnor e il Nebel, menzionati nei Salmi, hanno avuto una attribuzione di diversi nomi.

Il virtuosismo di Davide nell'uso di questi due strumenti e, indubbiamente, le modifiche nella struttura degli stessi da lui introdotte, hanno fatto sì che venissero chiamati "strumenti di Davide".

Davide ha lasciato a suo figlio il progetto del tempio di Gerusalemme che è stato uno dei più belli monumenti dell'antichità. Salomone ha portato a termine la costruzione del tempio nell'undicesimo anno del suo regno. Le cerimonie che si realizzavano lì erano di un lusso inaudito. Il numero dei cantanti e dei musicisti è stato moltiplicato e un tocco orientale ha innalzato lo splendore dei culti. Appena l'arca raggiunse il tempio, "tutti i Leviti, Assaf, Hemn, Iditum, loro figli e fratelli, vestiti di lino fine, suonavano cimbali, citare ed arpe ad est dall'altare accompagnati dal canto di venti sacerdoti che suonavano trombette; nel momento che i suonatori di trombette si riunivano per celebrare in una sola sinfonia le lodi al Signore, nel momento in cui facevano riecheggiare il suono delle trombette, dei cimbali, e di altri strumenti musicali..."
La fama del tempio di Salomone si è diffusa velocemente. La regina di Sabba ha voluto incontrare un re così potente e la cui luce era proverbiale. Andò a Gerusalemme con navi colme di doni, tra i quali profumi, pietre preziose, una rarissima essenza vegetale.


"E il re ha realizzato con questo legno i gradini della casa del Signore e quelli della propria residenza, e arpe e lire per i musicisti."

Dopo la morte di Salomone, i suoi successori non hanno saputo conservare lo splendore dei culti con la conseguente diminuzione graduale della loro munificenza; anche la musica è decaduta.
Con Ezechiele si ristabiliscono i valori dei culti. "Lui aveva messo nel tempio Leviti con cimbali, citare ed arpe, secondo il rituale di Davide..." I leviti usarono gli strumenti di Davide mentre i sacerdoti le trombette. Quando Ezechiele ha dato l'ordine di offrire l'olocausto sull'altare, nel momento in cui questo sacrificio ha avuto inizio, il canto si è udito cosi come le trombette, accompagnate dagli strumenti di Davide, re di Israele.

Ma questa epoca conturbata non poteva essere favorevole allo sviluppo delle arti. Si è messa la musica in secondo piano, è stata utilizzata soltanto per divertimento privato, è stata considerata come un lusso per pochi.
"Io ho accumulato l'oro e l'argento; ho avuto cantanti uomini e donne e tutto ciò che delizia gli uomini."
Da questo si evince che i cantanti sono esclusivamente considerati come strumenti di piacere, più per intenerire il cuore che per elevarlo. Isaia dirà la stessa cosa, profetizzando agli ebrei i mali con i quali il Signore punirà la loro ingratitudine.

"Amanti delle citare e dell'arpa, del tamburo e del flauto, e del vino nei banchetti. Loro non hanno il potere di discernere le opere della mano del Signore."
Il suono degli strumenti serviva per accompagnare feste e ubriacature.
Ma il regno di Israele è stato invaso e gli eserciti di Salmanassar hanno portato distruzione alle dieci tribù. Duecento anni dopo la Giudea ha sofferto la stessa disgrazia e Gerusalemme è stata presa da Nabucodonosor, che ha distrutto il tempio di Salomone.
I cantici di trionfo e azioni di grazia, i salmi di Davide e di Assaf hanno lasciato il posto a lamenti. "I vecchi smisero di rimanere alla porta, i giovani di intonare le loro canzoni. Tutta l'allegria è stata bandita dai nostri cuori; le nostre allegri danze si trasformarono in lutto."



David e i cantori del Tempio


Il dipinto, facente parte della prima fase d’esecuzione del Breviario, appartiene al Maestro del Libro di Preghiere di Dresda ed è collocato nel salterio; per la precisione, come illustrazione del salmo 68. Al centro di una costruzione dalla pianta centralizzata si trova il re David, come si nota dalla corona regia sulla sua testa, il collo d’ermellino e l’arpa, senza corde, caduta alla sua destra mentre legge un codice su un leggio. Lo circondano undici cantori che, in ginocchio (o su degli inginocchiatoi), portano con sé dei libri; tutti con vesti dall’aspetto ebraico e fiori allegorici (gigli e rose bianche, simboli di purezza e di fede rispettivamente, e rose rosse, che fanno riferimento alla carità). Un aspetto iconografico sorprendente si deve al fatto che la maggior parte dei cantori mostrano la bocca aperta per svolgere le loro preghiere, la qual cosa è proprio poco usuale nella tradizione medievale, poiché la bocca aperta, nella maggior parte delle rappresentazioni, denota personaggi di bassa estrazione morale o sociale. Su di essi appaiono nove medaglioni: all’estrema sinistra vediamo tre martiri: San Sebastiano, San Lorenzo e Santo Stefano. A destra, una grande costruzione che arde in mezzo ad una città fortificata (con sotto un’iscrizione: destructio Jhe[rusa]l[e]m). Infine, al centro superiore della composizione, sette tondi incorniciati, come i precedenti, d’oro, rappresentano scene della Passione di Cristo (Gesù di fronte al sacerdote Hanna, gli oltraggi, il Signore di fronte a Caifa, la flagellazione, la coronazione di spine, Gesù Cristo per la via del Calvario, la crocifissione...); sotto, un’iscrizione dorata in cui si legge: “misteria passionis xpristi•”.
Il salterio offre un ampio campo per le illustrazioni, poiché nel testo non vengono narrati avvenimenti specifici. Se le scene che rappresentano la vita di David furono, ovviamente, le più utilizzate, nel Breviario d’Isabella la Cattolica si dona un’enfasi particolare alla costruzione, distruzione e ricostruzione di Gerusalemme e del Tempio, nonché, come in questo esempio, scene di celebrazione con cantori e musicisti sotto la direzione di David. Non esiste alcun ciclo simile in nessun altro codice contemporaneo. Può darsi che l’iconografia del salterio fosse influenzata dal commento ai salmi del monumentale Postillae perpetuae in universam S. Scripturam di Nicolás de Lyra (1270-1340).



Il re Davide e i suoi musicisti sui quindici gradini del Tempio


Per l’inizio dei quindici salmi graduali all’interno del salterio, il Maestro del Libro di Preghiere di Dresda scelse la scena in cui David, circondato da musicisti, sale i quindici gradini simbolici del Tempio, visto come una grande chiesa dell’epoca in un contesto urbano. Il re d’Israele viene rappresentato due volte: la prima, alla destra della composizione, in una camera dove prega su un inginocchiatoio, con un libro aperto; su di esso si può leggere in lettere dorate “rex dauid”. La seconda è la scena principale, in cui il monarca, di spalle con la testa in alto, si trova sul terzo gradino del tempio. Bisogna segnalare, all’interno dello stile del Maestro del Libro di Preghiere di Dresda, che il personaggio principale, come nel caso del dipinto del foglio 146v. (che rappresenta, sempre, il re David), si trova di spalle, la qual cosa accentua l’immediatezza e la spontaneità che si cerca di dare alla composizione, tralasciando qualsiasi aspetto maiestatico. Aggiungiamo anche il fatto che non tutte le figure si vedono nella loro totalità, bensì i personaggi sui lati appaiono tagliati: ciò invita lo spettatore, attraverso l’esperienza e l’immaginazione, a sviluppare la scena completa. In questo senso, sottolineiamo, come nel caso del protagonista visto di spalle, la spontaneità elaborata della composizione, nonché la sua modernità.
A parte i valori simbolici e di composizione, l’interesse del dipinto è incentrato anche sugli strumenti musicali rappresentati. Con un predominio degli aerofoni sui cordofoni, la qual cosa era abituale nell’accompagnamentodi voci da parte di menestrelli ingaggiati dalle grandi cattedrali, chiese o cappelle nobiliari, durante la liturgia dell’epoca nelle Fiandre; ciò nonostante, questo non significa assolutamente che il dipinto mostri una celebrazione musicale del momento, con strumenti usati allora, poiché alcuni di essi risulterebbero arcaici o poco appropriati per una celebrazione liturgica; si tratta semplicemente di una dimostrazione di varietà musicale con la quale la Sukkah (5, 1-4), tradizionalmente, commenta che i leviti (con arpe, lire, cimbali e trombe) celebravano la festa dei Tabernacoli sui quindici gradini del Tempio. In primo luogo appare un uomo che suona un flauto dolce ed un tamburo, un altro suona l’organo portatile od “organetto”; poi un triangolo. La figura di spalle suona uno strumento a fiato difficile da distinguere: potrebbe essere un flagioletto o zufolo. Di seguito, troviamo una grande tromba naturale, un’arpa, sostenuta in modo inverosimile dal musicista, due liuti, forse suonati col plettro, ed altri zufoli.
I salmi graduali (dal 119 al 133) sono quindici cantici popolari intonati, forse, dai pellegrini mentre si recavano alle grandi feste a Gerusalemme, come indica il nome in ebreo shir hamma’aloth. La Mishna commenta che “Quindici gradini portavano... [dall’atrio delle donne] all’atrio degli israeliani, e questi gradini corrispondevano ai quindici cantici di Maaloth nei Salmi, e su questi cantavano i leviti” (Middoth 2, 5).